02/02/2021

Un segnale di speranza da oltreoceano

I ristoranti di New York City possono riprendere a mangiare al coperto dal 14 febbraio, mentre i ricevimenti di nozze fino a 150 persone saranno ammessi in tutto lo stato il mese prossimo, secondo Andrew Cuomo.

Il governatore democratico ha anche annunciato un piano Venerdì per consentire ricevimenti di nozze a partire dal 15 marzo a condizione che seguano alcune regole e restrizioni, limitandoli a non più di 150 ospiti e che tutti i partecipanti devono essere testati per il virus prima dell’evento.” https://eu.lohud.com/story/news/2021/01/29/new-york-city-indoor-dining-can-resume-cuomo-says/4308237001/

Ebbene si, oltreoceano dove la situazione relativa all’emergenza COVID 19 è assolutamente peggiore della nostra in Italia, si parla di ripresa del settore del wedding.

I tempi della ripresa in USA coinciderebbero anche con la pubblicazione del nuovo DPCM in Italia previsto i primi giorni di marzo.

Parto da questa notizia oggi per offrirvi un’altra “botta” del mio ottimismo.

Continuo a ricevere messaggi di preoccupazione e richieste di consiglio da parte sia di futuri sposi sia di fornitori della filiera del wedding. La paura ultimamente riguarda l’eventuale riduzione del numero degli ospiti ed aleggia ancora lo spettro del famoso limite a 30 invitati disposto dal DPCM di ottobre 2020. In merito a questa limitazione sono già intervenuta per ribadire che questo limite è di fatto “morto” insieme al provvedimento stesso che se non viene convertito in legge decade trascinando con sé tutte le disposizioni.

Non nego che potrebbe essere previsto un numero di ospiti massimo, come ha fatto il Governatore di New York, ma è tutto da vedere. Scorsa estate tra le limitazioni non abbiamo avuto un numero massimo di ospiti, è stato previsto ad ottobre sulla scia della fine dei matrimoni. Questo intervento del Governo fu deciso nell’ottica di non dare uno stop immediato ma di mettere un limite agli ultimi matrimoni della stagione che non potevano essere festeggiati all’aperto.

Facciamo un passo indietro: nella scorsa stagione dei matrimoni abbiamo avuto regioni che hanno emanato delle linee guida ma la maggior parte di loro si è riportata a quelle della Conferenza delle Regioni. Tra queste linee guida, più volte sottoposte a modifiche, non c’è mai stato un limite di ospiti se non quello relativo alla capienza delle sale interne rapportato alle distanze che dovevano essere rispettate tra commensali e tra tavoli. Negli spazi aperti, per ovvi motivi, non vi erano limiti di capienza: le limitazioni erano meno restrittive.

Quindi a mio parere sarà più verosimile avere una limitazione come lo scorso anno.

Un elemento che sta facendo tanto discutere è anche quello della possibilità di sottoporre gli ospiti al tampone, anche Cuomo ha paventato tale ipotesi ma per il momento, a parte qualche proposta, non abbiamo nulla di ufficiale. Attendiamo un mese e presto sapremo cosa accadrà, io continuo ad essere ottimista e inizio a vedere la luce infondo al tunnel.

Se la ripresa degli eventi si paventa in un Paese che versa in condizioni peggiori del nostro, per quale motivo non dobbiamo auspicare la ripresa da noi?

Marzo non è poi così lontano.