Liberatorie fotografice e diritto d’autore
Utilizzare le foto a seguito di un evento è fondamentale per gli operatori del settore e mai argomento...
Me ne rendo conto, i primi mesi di questo 2020 avrebbero dovuto vedere le future spose alle prese con i preparativi, i fornitori impegnati nella programmazione e i wedding planner immersi nelle ultime attività di organizzazione dei matrimoni, ma così non è stato.
Questo 2020 ha invece richiesto delle abilità proprie dei migliori giuristi, competenze che purtroppo non possono essere apprese in poco tempo o scaricando i manuali di diritto da Google.
Tutto il comparto del wedding ha dovuto misurarsi con decreti, ordinanze e provvedimenti vari che non hanno reso facile la comprensione per una serie di motivi tra cui il linguaggio che non sempre è fruibile per tutti.
Mi faccio questa domanda da un po’: non è che a volte ho dato per scontato alcuni passaggi ed alcuni meccanismi a me noti ma che non sono alla portata di tutti? O magari non tutti hanno tempo e voglia di andare a studiarsi?
Da questa mia riflessione oggi nasce questo mio post.
Senza voler avere la presunzione di scrivere un trattato di diritto vorrei provare a spiegarvi con parole semplici qual è il meccanismo che regola i rapporti tra Stato e Regioni.
L’Italia è divisa in 20 regioni ed a capo di ognuna vi è un Governatore. Dal 1981 è stato creato un organo il cui compito è quello di “mettere in comunicazione” lo Stato e le varie regioni.
Secondo l’efficace definizione della Corte costituzionale, la Conferenza è la “sede privilegiata del confronto e della negoziazione politica fra lo Stato e le Regioni (e le Province autonome) su argomenti che investono in via generale la materia regionale”.
La Conferenza è presieduta dal Presidente del Consiglio e rappresenta dunque una «stanza di compensazione» dove lo Stato e le Regioni si incontrano per definire linee politiche e scelte comuni.
Venendo all’attualità cosa è successo durante la seduta del 9 giugno 2020 della Conferenza delle Regioni?
Sono state aggiornate ed integrate le Linee guida per la riapertura delle Attività Economiche e produttive producendo un documento che è possibile scaricare qui
http://www.regioni.it/home/emergenza-coronavirus-linee-guida-2589/
In questo documento sono state definite anche le linee guida per il settore dei matrimoni ma le regioni quali possibilità hanno?
Ormai è chiaro per tutti che ogni Governatore può emanare delle ordinanze il cui contenuto non può entrare in contrasto con i vari DPCM. Questo volendo semplificare al massimo una questione che attualmente è molto dibattuta e discussa, ma non è mio intento appesantire il tutto.
Quindi riprendendo il filo le varie regioni attualmente stanno emanando le loro ordinanze, in alcuni casi come ha fatto ad esempio la Regione Toscana, limitandosi a recepire le Linee guida della Conferenza delle Regioni del 9 giugno.
Mentre altre come la Regione Campania, per mano del governatore, hanno costituito dei tavoli tecnici che hanno “partorito” delle linee guida più stringenti o come nel caso della Regione Sicilia, un po’ più “morbide”.
Ma cosa può accadere se le ordinanze eccedono i limiti? Possono essere impugnate dinanzi al T.A.R e dichiarate illegittime così come è accaduto all’ordinanza del 29 aprile 2020 della Regione Calabria che prevedeva l’apertura anticipata di bar e ristoranti.
Arduo compito quindi quello dei vari Governatori delle regioni italiane al giorno d’oggi: sono chiamati a far ripartire l’economia analizzando minuziosamente le condizioni in cui si trova il territorio in cui governano.
C’è grande attesa per le linee guida pugliesi, le bozze circolano ormai da giorni ma solo e soltanto al cospetto del documento ufficiale farò la mia ormai consueta sintesi ed analisi.
Mi auguro solo che le ordinanze delle regioni rimaste non vengano emesse tutte insieme, in quel caso mi servirà un clone.
Vi è servito questo contenuto per chiarirvi un pezzettino di questi meccanismi? Se vi va fatelo sapere nei commenti.