Liberatorie fotografice e diritto d’autore
Utilizzare le foto a seguito di un evento è fondamentale per gli operatori del settore e mai argomento...
Come annunciato nell’ultimo post, oggi mi sarei dedicata nello specifico a chiarire alcuni dubbi in merito all’argomento dell’impossibilità sopravvenuta.
Ai sensi dell’articolo 1256: “L’obbligazione si estingue quando per una causa non imputabile al debitore, la prestazione diventa impossibile.
Se l’impossibilità è solo temporanea, il debitore, fino a che essa perdura, non è responsabile del ritardo nell’inadempimento. Tuttavia l’obbligazione si estingue se l’impossibilità perdura fino a quando, in relazione al titolo dell’obbligazione o alla natura dell’oggetto, il debitore non può più essere ritenuto obbligato a eseguire la prestazione, ovvero il creditore non ha più interesse a conseguirla”.
Questa norma va letta in combinata con un altro articolo, il 1218 c.c. il quale sancisce che:
Terza norma che va letta ed analizzata è l’art.1463 c.c. il quale recita “ Nei contratti con prestazioni corrispettive, la parte liberata per la sopravvenuta impossibilità della prestazione dovuta non può chiedere la controprestazione, e deve restituire quella che abbia già ricevuta, secondo le norme relative alla ripetizione dell’indebito.”
Che cosa può determinare l’impossibilità ? Lo stiamo vivendo sulla nostra pelle in questi giorni: il Coronavirus! Questa pandemia (lo ha dichiarato ieri l’OMS ndr) che rientra tra le cause di forza maggiore.
Cosa accade quindi in concreto? E’ utile per spiegarlo analizzare alcune figure che ruotano nel mondo dell’organizzazione dei matrimoni e vi descriverò degli esempi pratici.
Iniziamo con la figura del fotografo: Bride & Groom firmano il contratto con PH nel 2019 per il loro matrimonio che avrà luogo in data 30 marzo 2020. Ovviamente per bloccare la data versano una bella caparra confirmatoria (di solito 25/30%). Il Decreto del 9 marzo ha dichiarato “zona rossa” l’Italia intera ergo festeggiare un matrimonio è divenuto impossibile. Vi ho segnalato nel post precedente le possibilità: se B & G accettano di programmare un’altra data bene ma se la coppia non vuole farlo per motivi (che non sono tenuti a dire) PH deve restituire la caparra.
La location segue un pò lo stesso ragionamento: al 12 marzo 2020 avrà al massimo già fatto la prova menù con B. & G. quindi dovrà restituire la caparra trattenendo la somma corrispondente al servizio erogato.
Il wedding planner: qui il discorso diventa diverso e ve lo spiego subito. L’attività posta in essere dal planner è contrattualmente complessa, il suo lavoro si sviluppa e si spalma in un arco di tempo variabile da 2 anni ad un anno prima in media dal matrimonio. Al 12 marzo 2020 per un matrimonio alle porte potrebbe aver sostenuto l’80% delle attività lavorative, quindi nel momento in cui si verfica la causa impeditiva dovrà essere comunque retribuito il lavoro già svolto ed ovviamente documentato. Restituirà alla coppia quindi, in caso la trattativa per nuovo evento naufraghi, il residuo.
Stesso discorso per il wedding designer.
Il flower designer o fiorista: per questa categoria vale un pò il discorso appena fatto ma in questo caso, visto e considerato che solitamente i fiori vengono acquistati qualche giorno prima dell’evento, dovrà trattanere le somme a titolo di pagamento dell’opera effettuata, un esempio su tutti la mood board o il progetto floreale.
I musicisti, così come per i fotografi, dovranno restituire la caparra perchè la loro prestazione inizia e termina il giorno del matrimonio. Magari i più pignoli possono farsi retribuire l’attività di costruzione del progetto musicale ad hoc.
In questi giorni di continuo studio di casi su casi, perchè ricordiamo che esistono delle regole generali ma il modus operandi più giusto per fornirvi una risposta dettagliata e precisa è visionare il caso specifico, e visto il caso Coronavirus totalmente nuovo per tutti noi, le idee che stanno venendo fuori sono davvero tante.
Mi auguro questa situazione sia solo transitoria, ma questo virus ci sta insegnando tanto, in primis che è di vitale importanza improntare nelle nostre attività professionali una tutela legale specifica ma non solo, da oggi pomeriggio una domanda mi rimbomba in testa: come stanno facendo le future spose che non hanno una wedding planner?
Da sempre affermo che ogni futura sposa è libera di organizzare da sola tutto ma non dobbiamo forse iniziare a comprendere il meraviglioso ed importante lavoro che svolge una professionista che da oggi sarà anche preparata ad affrontare una pandemia?
Ho una chicca da regalare, i primi 5 professionisti che mi scriveranno dopo aver letto questo post la riceveranno.
Consiglio che potrebbe fare la differenza, a mio modesto avviso.
PH Diego Taroni – @photo27_photographers