Liberatorie fotografice e diritto d’autore
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Sin dalla prima volta in cui Paola ha messo piede nella corte della location, che avrebbe poi scelto insieme ad Alfonso per il loro giorno più bello, ha subito espresso un desiderio: voleva assolutamente che gli ospiti venissero sistemati in tavoli imperiali e non rotondi.
In quel momento guardando la luce che riempiva i suoi occhi io ho promesso a lei e a me stessa che avrei fatto tutto quanto in mio potere per realizzare e proteggere il suo sogno.
C’era però un limite oggettivo dato dal fatto che gli ospiti di Alfonso e Paola avrebbero sfiorato le 200 unità ed è così che le ho proposto una fusione tra tavoli imperiali e tavolo rotondi.
Il 23 giugno 2018 a Brindisi il sole splendeva alto nel cielo, le previsioni dei 15 giorni precedenti il matrimonio ci avevano prospettavo un bel temporale ma ero fiduciosa: la mia fama di portare con me il bel tempo non mi avrebbe abbandonata.
Erano circa le 15:30 e con le mie fidate collaboratrici ci accingevamo ad entrare in chiesa per sistemare gli ultimi dettagli, veniamo distratte dallo squillo del mio telefono era Ilaria (la proprietaria dalla location ndr!) che mi informava della presenza di un fastidioso vento e mi chiedeva dove avrebbero dovuto allestire: all’interno o in corte.
Le ho risposto che non avremmo per nulla al mondo rinunciato alla corte!
L’ingresso in chiesa di Paola è stato bellissimo ed emozionante con una nota simpatica, il paggetto che avrebbe dovuto portare le fedi è entrato aprendo il corteo brandendo il mini bouquet rubato alla damigella.
Un addobbo floreale total white composto da ortensie e rami di mirto che sprigionavano odore soave e buonissimo ha accolto Paola al braccio del suo papà Eugenio.
Il percorso della navata arricchito da boules di vetro con candele bianchissime accese.
Il rito religioso si è compiuto ed i novelli sposi si sono rilassati pronti a festeggiare con tutti gli amici ed i parenti in location.
Come ho scritto in un post sulla mia pagina Facebook per Paola e Alfonso ho sfidato il maestrale ed ho vinto, abbiamo vinto.
Durante il tragitto tra la chiesa e la location una telefonata ci informa che in corte volavano vasi. Arrivata lì con il mio braccio destro abbiamo cercato di capire come poter risolvere il problema: su di un solo tavolo imperiale (ne avevamo 4 più 8 rotondi ndr) si formavano dei piccoli vortici di vento che impedivano ai vasi più alti di reggersi in piedi.
Abbiamo atteso qualche minuto e rotto 3 vasi e alla fine abbiamo deciso: stravolgiamo il programma e modifichiamo “sul campo” l’allestimento del tavolo. Gli sposi erano arrivati in location e gli ospiti avevano quasi terminato il cocktail di benvenuto.
Sono stati i 15 minuti più intensi della mia vita ma alla fine abbiamo risolto, ed alla grande, il problema!
Sono corsa ad accogliere i miei sposi all’ingresso e quando li ho informati che avevamo leggermente dovuto cambiare i programmi la sposa con una delusione infinita negli occhi mi ha chiesto: “Non ho i miei tavoli imperiali?”
In quel momento ho capito che avevo preso la decisione giusta, che avevo protetto e realizzato il grande desiderio della mia sposa.
Le ho risposto che i “i suoi tavoli imperiali” erano lì, che avevamo allestito in corte e che il suo sogno era salvo.
Ricordate il mio incipit? Bene, lo avevo promesso a Lei ed a me stessa: “avrei fatto tutto quanto in mio potere per realizzare e proteggere il suo sogno!”
Ed è esattamente ciò che ho fatto!
L’adrenalina e le emozioni che ho raccolto quel giorno rimarranno con me per sempre, impresse nella mia mente e nel mio cuore.
Paola e Alfonso hanno avuto il loro lieto fine, e tu?
Cosa aspetti a chiedermi in cosa posso esserti utile durante i preparativi del tuo matrimonio?
“Di qualunque cosa le nostre anime siano fatte, la mia e la tua sono fatte della stessa cosa”
(Emily Brontë)