Liberatorie fotografice e diritto d’autore

Utilizzare le foto a seguito di un evento è fondamentale per gli operatori del settore e mai argomento con l’avvento dei social è diventato più battuto.

E’ stato un mese davvero intenso, l’argomento ha suscitato tantissimo interesse da parte degli operatori del settore e a seguito della diretta del 16 gennaio ecco in arrivo un piccolo pro memoria che raccoglie gli spunti più interessanti che sono emersi chiacchierando con Alessandro Vercellotti, l’avvocato del digitale.

Una delle prime domande è stata quella legata ad una credenza con cui mi scontro di frequente. In tanti sono convinti che una volta ottenuta la liberatoria dagli sposi siano autorizzati a pubblicare qualsiasi foto. La confusione deriva da una lettura disattenta della normativa che distingue tra evento pubblico ed evento privato. Quando scelgo di partecipare ad un evento pubblico sono cosciente del fatto che potrei essere fotografato e pubblicato. Quando invece partecipo ad un evento privato il discorso cambia notevolmente: ho il diritto di non essere pubblicato. Ne deriva che ogni qualvolta ci troviamo al cospetto di una foto bellissima di un evento in cui sia riconoscibile un soggetto prima di procedere alla pubblicazione è d’obbligo chiedere l’autorizzazione.

Un altro aspetto che è venuto a galla è scaturito da una domanda molto interessante posta da una wedding planner: gli sposi che mi avevano sottoscritto la liberatoria hanno deciso il giorno stesso del matrimonio di revocarla, cosa faccio?

Il comportamento di questi sposi risulta assolutamente opinabile ma la legge è dalla loro parte, il consenso può essere revocato in qualsiasi momento purtroppo.

L’avvento dei social, come ben sappiamo, ha un po’ complicato la questione della privacy ma in questo caso adottando delle piccole accortezze è possibile bypassare il diniego espresso ma vediamo come.

Il cliente ha rilasciato la liberatoria al fotografo ma non alla wedding planner, io wedding planner posso condividere un post su Facebook o su Instagram scritto dal fotografo in cui mi tagga? Partendo dal presupposto che accedendo alle piattaforme noi tutti abbiamo dato il consenso e a condizione che il contenuto resti all’interno del social la wedding planner in questione può condividere il post contenente la foto.

Un’ultima questione molto hot è quella dei credits: va sempre menzionato il fotografo quando si condividono le sue foto?

Diritto d’autore, diritto allo sfruttamento ed utilizzo per scopi commerciali delle foto sono solo alcune delle norme con cui ci si scontra quando parliamo di questo argomento.

Visto che ci troviamo spesso al cospetto, da una parte, di una legge assolutamente obsoleta (quella del diritto d’autore ndr) e dall’altra parte di diverse interpretazioni in contrasto qual è il modo migliore per dirimere la questione?

Inserire nel contratto o redigere un accordo ad hoc in cui siano disciplinati tutti i dettagli relativi all’utilizzo delle foto.

 

Il contratto ed il wedding planner

Il contratto, croce e delizia dei Professionisti e lo possiamo dire ad alta voce.

Come amo ricordare spesso, l’ho più volte ribadito nel mio libro, il Covid ci ha suonato uno schiaffone in pieno viso, mettendo a nudo una grande verità: il settore del wedding navigava spesso a vista, tra strette di mano ed accordi verbali spesso non rispettati.

In Italia il wedding planner può scegliere di lavorare in due modi, in consulenza o in veste di agenzia. La maggior parte dei professionisti, soprattutto in fase di avvio, lavorano in consulenza. La differenza è sostanziale per una serie di fattori, in primis l’inquadramento dell’assetto del regime fiscale ma la materia non è decisamente la mia. Un primo consiglio però scatta immediatamente, affidatevi ad un Commercialista bravo oltre che ad un avvocato che possa occuparsi del corredo legale.

La professione del wedding planner, come è notorio, in Italia non è ancora riconosciuta ed è per questo che sono assolutamente convinta che il contratto rappresenti a pieno titolo un modo efficace per definire esattamente di cosa si occupi il Professionista.

Ma analizziamo nello specifico 3 aspetti che devono essere assolutamente tradotti (da un legale, se specializzato meglio) in clausole.

  1. Nel preventivo andrebbe anticipato un elenco sommario delle competenze del professionista, nel contratto poi sarà importante e fondamentale dettagliare tutte le attività collegandole all’avanzamento dei lavori. Questo vi permetterà di far comprendere al Cliente cosa farete e quando.
  2. Dedicate una clausola all’esclusione di responsabilità. Soprattutto se lavorate in consulenza indicate esattamente i campi in cui non potete essere ritenuti responsabili, uno su tutti: bisogna specificare che, nonostante siate voi a indicare i fornitori, il cliente dovrà sottoscrivere con loro autonomi rapporti contrattuali le cui obbligazioni non potranno in nessun caso ricadere sul wedding planner. Il discorso cambia se si lavora in Agenzia, in questo caso il Professionista stipula con i fornitori i vari contratti ed in questa ultima ipotesi saranno altre le responsabilità che non faranno capo a voi.
  3. Ultimo aspetto che voglio indicarvi riguarda la personalizzazione del contratto. “Dai collega ti do il mio, non spendere dei soldi”. Ho scoperto che vi scambiate contratti come se fossero l’ultima dieta miracolosa. Ho scelto di farvi questo esempio perché combacia perfettamente: il contratto come la dieta devono essere cuciti addosso al soggetto che li riceve. Una delle frasi più utilizzate dai wedding planner è “tailor made”. Siete ambasciatori nel mondo del matrimonio personalizzato ma quando si parla di contratti preferite utilizzarne uno a caso.

Abbiamo analizzato solo 3 punti perché ho in serbo una sorpresa per voi, discuteremo degli altri aspetti a Roma il 7 dicembre durante un evento meraviglioso.

Presenterò il mio libro ma non solo, avrò con me delle relatrici pazzesche ed una Guest Star del mondo del wedding.

Insieme metteremo i punti sulle “i” e ci confronteremo in un talk da cui emergerà l’identikit della perfetta wedding planner.

Correte a prenotare il vostro posto all’evento  “About wedding planner” e a scoprire le super relatrici, vi lascio il link qui

https://www.eventbrite.com/e/biglietti-about-wedding-planner-463525145187

Wedding: rincari e rimedi

Ci risiamo! Terminato lo stato di emergenza targato Covid-19 si abbatte sul settore del wedding e dei grandi eventi un’altra scure: l’aumento delle materie prime causato dal conflitto in Ucraina.

Un elemento comune ai due eventi e da cui scaturiscono tutti i problemi è rappresentato dall’assenza sistematica, per alcuni fornitori, di un contratto scritto con i dovuti crismi.

Ma davvero alle soglie del 2023 dobbiamo ancora diffondere lo slogan: “Una stretta di mano non serve più a nulla!”?!

Ebbene si! Dobbiamo!

Il dato di fatto è che siamo al cospetto di rincari delle materie prime e su questo non ci piove. Se pensiamo all’aumento che ha subito il prezzo dell’acciaio, ad esempio, ben il 150% è facile pensare che si prevedono all’orizzonte tempi duri.

Un altro aspetto riguarda la difficoltà di reperimento di materie prime e di conseguenza abbiamo un aumento del costo di approvvigionamento, questi due elementi comportano quindi maggiore impatto nei rapporti contrattuali in corso fra clienti e fornitori e spesso l’esecuzione delle forniture diventa eccessivamente onerosa.

Cosa accade quindi quando la prestazione diventa eccessivamente onerosa?

Ormai avete imparato a conoscermi, cerco sempre di semplificare questi concetti a volte astrusi di diritto per renderli, non dico godibili, ma almeno prontamente digeribili da stomaci che non sono abituati a confrontarsi con essi.

Ergo quello che segue non sarà un trattato di diritto.

Per tutti i contratti è possibile applicare l’istituto della risoluzione contrattuale per eccessiva onerosità sopravvenuta nei contratti a prestazioni corrispettive, disciplinato dall’art. 1467 C.C. Questa disposizione prevede che, quando la prestazione è diventata eccessivamente onerosa per il verificarsi di avvenimenti straordinari e imprevedibili, la parte che deve eseguirla può domandare la risoluzione del contratto. L’altra parte può evitare la risoluzione, offrendo di modificare equamente le condizioni del contratto.

Questo vuol dire che di fronte a questa ipotesi gli sposi (i clienti ndr) possono decidere di avvalersi di tale istituto. Attenzione però non si tratta di una azione automatica: il cliente dovrà adire l’autorità giudiziaria per richiedere la risoluzione del rapporto contrattuale, a condizione che dia prova della sussistenza dei presupposti stabiliti dallo stesso articolo 1467.

La legge italiana però prevede un altro rimedio legale oltre alla onerosità sopravvenuta ed è l’articolo 1375 cod. civ. che regola la buona fede nella esecuzione del contratto.

Una buona parte della dottrina sostiene che ci sia a carico delle parti che hanno sottoscritto un contratto l’obbligo di rinegoziazione. Obbligo che discende dal dovere di buona fede nell’esecuzione del contratto.

Sedersi a tavolino e trovare una soluzione per ridimensionare i progetti è il consiglio che mi sento di dare a tutti, a prescindere dalla presenza o meno di un contratto firmato.

E’ chiaro che la condizione migliore è sempre quella in cui tra le parti esiste un accordo siglato, in cui siano dettagliate più condizioni possibili.

Ma quali clausole deve contenere un contratto per far fronte a questo tipo di situazioni?

Una clausola di revisione prezzi che preveda, ad esempio, un adeguamento del prezzo dei prodotti al ricorrere di un dato incremento del costo del prodotto (pensiamo ai flower designer e l’aumento del prezzo dei fiori). Per dovere di trasparenza e correttezza una volta appurato l’aumento il fornitore contatterà i clienti e, con prove alla mano, dimostrerà l’aumento.

Un’altra clausola che può essere inserita è quella di hardship.
Questo tipo di clausole nascono nella prassi del commercio internazionale e prevedono rimedi azionabili dalle parti nel caso in cui la prestazione di una di esse, pur potendo essere eseguita, divenga eccessivamente onerosa a causa del sopraggiungere di eventi eccezionali e imprevedibili.

Nelle clausole di hardship le parti possono preventivamente concordare i rimedi da attuare nel caso in cui la prestazione divenga eccessivamente onerosa. I rimedi possono essere:

  1. la risoluzione del contratto,
  2. la rinegoziazione delle condizioni contrattuali.

In quest’ultimo caso, con la clausola di hardship le parti:

a. si impegnano, per il caso in cui una prestazione sia divenuta eccessivamente onerosa, ad avviare in buona fede le trattative per l’adeguamento delle condizioni contrattuali;

b. disciplinano a monte le conseguenze dell’eventuale mancato raggiungimento di un accordo.

Ancora una volta appare chiaro quanti problemi ci risolva lo strumento del contratto, contratto redatto o modificato da un legale, ca va sand dire!

E voi, come state affrontando con i vostri clienti l’aumento generalizzato dei prezzi? Cosa ne pensate dei rimedi illustrati in questo post?

PH @blancorazonwedding&elopment

Ilaria e Umberto – atto finale

Vi ricordate di Ilaria ed Umberto? Nel 2019 abbiamo organizzato per loro il matrimonio civile!

Dall’inizio le loro idee erano chiare: il loro grande giorno lo avrebbero festeggiato due volte, la prima in occasione del rito civile e la seconda grande festa per il rito religioso. Purtroppo (ma nemmeno tanto ndr) il covid ha un attimo scombinato i piani e il 15 luglio 2021 dopo un rinvio ce l’abbiamo fatta.

Ilaria ha da subito espresso il matrimonio di avere un matrimonio dallo stile vintage ancorato alla tradizione pugliese e l’abbiamo accontentata.

Gli elementi di spicco nel progetto di design le ormai celebri damigiane di vetro verde ed una cascata di lisianthus nei toni del rosa antico e del bianco. L’abito della sposa un tripudio di pizzo ed un sottogonna nei toni del nude che le conferivano esattamente l’aria vintage che desiderava.

Il corredo cartaceo studiato in ogni minimo dettaglio prevedeva una serie di accessori che hanno lasciato gli ospiti a bocca aperta. In Chiesa la scelta di allestire una wedding bag “scomposta” è stata vincente, le ospiti soprattutto hanno gradito il ventaglio e tutti ma proprio tutti le bottiglie di acqua rigorosamente fresche (abbiamo corrotto una macelleria vicina per tenerle in fresco sino all’ultimo ndr) che hanno rinfrescato gli animi accaldati viste le alte temperature.

Le parole spesso servono a poco, correte in galleria https://michelatombolini.it/gallery/ per scoprire tutti ma proprio tutti i dettagli di questo progetto che ci ha appassionati e impegnati tanto.

Location Parco La Serra Castellana Grotte (BA)

Flowers Michela Fragagnano (TA)

Foto e video Fotograficamente Lecce

Musica Dark Angel

Coordinato grafico Semira Creations

Planning and Design Michela Tombolini

Silvia e Fabrizio

La stagione 2020 è stata una di quelle che non dimentichi, i miei sposi hanno tutti deciso di sposarsi al 2021 tranne Loro due.

Silvia e Fabrizio hanno sfidato tutto: il Covid, il fato ed alcuni eventi avversi ma ce l’hanno fatta e alla grande.

Nella cornice della meravigliosa “Masseria Magli” in quel di Martina Franca hanno detto si davanti ai loro amici e parenti con una celebrante d’eccezione: la migliore amica di Silvia che ha visto nascere il loro Amore.

Per loro uno stile pugliese doc, un allestimento floreale delicato con eucalipto, lisianthus e margheritine.

La sposa Silvia ha attraversato tappeto di petali meraviglioso per raggiungere, al braccio del papà, il futuro sposo Fabrizio. Al cospetto della chiesetta sconsacrata Fabrizio e Silvia hanno coronato il loro sogno d’amore.
Per la cena sono stati previsti dei centrotavola realizzati con i cosìdetti “boccacci pugliesi”riempiti di fiori, nastri e candele che hanno creato un’atmosfera magica. La mise en place prevedeva anche dei rametti di ulivo legati ai segnaposto e nulla è stato lasciato al caso.

In una calda serata di fine agosto 2020 Silvia e Fabrizio hanno vinto la loro battaglia contro la pandemia, il loro coraggio ed una stella che li proteggeva da lassù hanno permesso loro di realizzare il sogno di una vita.

Correte in galleria per vedere le immagini https://michelatombolini.it/gallery/

 

Location @masseriamagli

Catering @cateringcheztoi

Musica @tribemolle

Ph @robertatrani

Design e coordinato grafico @charme_barbara_massafra

Planning @michela_tombolini

Decreto Legge n.52 e Matrimoni

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale da qualche ora ed ha scatenato immediatamente malcontento tra le coppie di futuri sposi che lo attendevano come una manna dal cielo.

Parliamo del Decreto Legge n. 52 del 21 aprile 2021, un provvedimento che prevede la graduale ripartenza delle attività economiche e sociali.

Circolava già la bozza ed era abbastanza chiaro che di matrimoni ed eventi privati non ci fosse nemmeno l’ombra.

Prima di capire i possibili scenari è importante fare una doverosa premessa: nei giorni scorsi alcune wedding planner hanno dichiarato di utilizzare questo momento di stop per capire un po’ le differenze tra i provvedimenti che il Governo (Conte e poi Draghi), ormai da 14 mesi, sta utilizzando per fronteggiare la crisi. Permettetemi quindi in apertura di dedicarmi a questo: gli strumenti del DPCM e del DL, utilizzati spesso alternati.

Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri è un provvedimento amministrativo mentre il Decreto Legge è un atto normativo che deve passare dal Parlamento per essere ratificato entro 60 giorni altrimenti perde immediatamente efficacia.

Il DPCM è un atto amministrativo di secondo grado quindi di grado inferiore rispetto al Decreto Legge.

Fatte queste doverose premesse veniamo ad oggi.

Il Governo Draghi aveva già annunciato che sarebbe ricorso molto di più allo strumento del Decreto Legge e non ai DPCM (Conte ne ha addirittura abusato secondo alcuni ndr), per una serie di motivi ma essenzialmente perché il DPCM pone anche dei problemi grossi di incostituzionalità. Non avendo rango di legge primaria di fatto la loro violazione comporta solo una sanzione amministrativa.

Nel Decreto Legge in oggetto sono previste le graduali ripartenze della attività produttive ma non vi è alcun riferimento diretto al wedding e agli eventi privati.

Parlo di riferimento diretto perché al contrario all’art. 1 al comma 1 viene disposto che “fatto salvo quanto diversamente disposto dal presente decreto, dal 1° maggio al 31 luglio 2021, si applicano le misure di cui al provvedimento adottato in data 2 marzo 2021.

Il provvedimento in questione è il DPCM del 2.03.2021 il quale all’art. 16 vietava le feste conseguenti alle cerimonie civili e religiose.

Possiamo quindi affermare che tale divieto richiamato continua la sua validità sino al 31 luglio 2021.

Una questione che sta molto a cuore a tanti futuri sposi e capire se a seguito della cerimonia civile o religiosa, che non sono mai state vietate, si possa in zona almeno gialla recarsi in un ristorante per offrire un pranzo a pochi ospiti.

La risposta ce la offre il nuovo Decreto Legge il quale all’articolo 4 stabilisce che “ Dal 26 aprile 2021, nella zona gialla, sono consentite le attività dei servizi di ristorazione, svolte da qualsiasi esercizio, con consumo al tavolo esclusivamente all’aperto, anche a cena, nel rispetto dei limiti orari agli spostamenti di cui ai provvedimenti adottati in attuazione dell’articolo 2 del decreto-legge n. 19 del 2020, nonché da protocolli e linee guida adottati ai sensi dell’articolo 1, comma 14, del decreto-legge n. 33 del 2020. Resta consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri clienti, che siano ivi alloggiati.

  1. Dal 1° giugno 2021, nella zona gialla, le attività dei servizi di ristorazione, svolte da qualsiasi esercizio, sono consentite anche al chiuso, con consumo al tavolo, dalle ore 5:00 fino alle ore 18:00, nel rispetto di protocolli e linee guida adottati ai sensi dell’articoli 1, comma 14, del decreto-legge n. 33 del 2020.”

La circostanza che venga utilizzata l’espressione “svolte da qualsiasi esercizio” fornisce degli scenari:

  1. apre alle location private che dispongano di autorizzazione alla ristorazione;
  2. apre alle location private che invece usufruiscono dei servizi dei catering.

E’ chiaramente una interpretazione plausibile, a patto che vengano rispettate tutte le regole previste per la ristorazione (servizio al tavolo, orari, numero massimo di persone al chiuso, distanze tra commensali.)

Ovviamente questa interpretazione consentirebbe la somministrazione del pranzo o cena ma senza alcun intrattenimento danzante che trasformerebbe immediatamente il tutto in festeggiamento. La ratio del divieto espresso dal Dpcm è quella di evitare i contatti e gli assembramenti.

Sarebbe sicuramente auspicabile chiedere a chi di dovere un chiarimento in merito per comprendere se tale interpretazione possa essere plausibile.

Ormai da 14 mesi rappresenta una costante: ogni volta in cui è stato emanato un provvedimento le prime domande che mi giungono sono quelle riguardanti gli stratagemmi per aggirare i divieti. Argomento che mi sta tanto a cuore quanto quello che mi vede impegnata dall’inizio: fornire la corretta informazione e far comprendere quando si è al cospetto di una fake news o di una notizia distorta.

Purtroppo sono tante le notizie che mi giungono di location in giro per l’Italia che stanno tenendo eventi privati in barba ai divieti, comportamento che sicuramente favorisce i “furbetti del quartiere”, che penalizza gli operatori del wedding ed eventi privati Corretti e osservanti delle norme e dei divieti, che non fa altro che contribuire a creare danni su danni ad un settore immobile da 14 mesi.

Siamo d’accordo che non ci sia una data di ripartenza, siamo d’accordo che a Roma si siano completamente dimenticati di noi ma con l’emanazione di questo provvedimento non tutto è perduto.

Intanto il famoso coprifuoco che tanto sta facendo discutere sarà in vigore sino al 30 maggio con la possibilità di ampliarlo o eliminarlo in base all’andamento della pandemia.

Ma non solo! Ieri sera la Ministra Gelmini durante la trasmissione “Porta a Porta”, (ma anche in alcune interviste Antonio Tajani), ha dichiarato che si continuerà a lavorare per far ripartire anche il settore dimenticato dei matrimoni e che da metà maggio potremmo avere delle novità.

Questo significa che potranno essere apportate delle modifiche al Decreto Legge e che verosimilmente potremo avere delle notizie anche in merito all’approvazione del protocollo relativo.

Chiudo questo post con una considerazione: sono avvocato da più di 10 anni, per arrivare ad esserlo il percorso da intraprendere, che inizia con la laurea in legge, è lungo e tortuoso. Si passa da una tosta pratica forense e da un esame di stato da incubo ed anche una volta in possesso del titolo non si smette mai di studiare.

Nonostante l’esperienza ormai maturata, ogni volta che sono al cospetto di una questione giuridica o di un provvedimento ho bisogno di tempo per studiare il tutto per comprendere al meglio. Perché vi dico questo?

Non è possibile diventare da un giorno all’altro esperti di diritto, cercate quindi sempre di capire la fonte da cui vi arrivano le notizie: ogni professionista deve esprimersi solo quando la questione è afferente alla sua esperienza ed al suo lavoro altrimenti rischia di diffondere contenuti errati che creano in chi li legge solo tanta confusione.

Non è facile comprendere e collegare tutti i rinvii di un provvedimento e soprattutto interpretare richiede delle competenze che scaturiscono da una preparazione ad hoc.

Mi chiedete spesso “Michela sei ottimista? Come vedi il futuro dei matrimoni?”

Ebbene si, continuo ad essere ottimista nonostante tutto perchè credo un settore così importante avrà presto non solo la data di ripartenza ma anche il giusto riconoscimento a livello nazionale.

 

Julia e Nunzio dalla Svizzera con la Puglia nel cuore

Quando Julia e Nunzio mi hanno contattata hanno espresso una precisa richiesta: vogliamo un matrimonio pugliese nei modi ma non nei tempi. Loro due, una splendida coppia Svizzera desideravano una grandissima festa dal sapore del sud ma che non avesse i tempi “dilatati” dei matrimoni nostrani.

La data scelta il 12 ottobre, anche per questo dettaglio i ragazzi avevano le idee molto chiare e a posteriori devo ammettere che è stata la scelta più azzeccata: il 12 ottobre 2019 abbiamo avuto picchi di 30 gradi con conseguente distribuzione per gli invitati di crema solare.

Tra le diverse proposte Julia e Nunzio hanno scelto una location meravigliosa, Tenuta Monacelli. Una masseria stupenda immersa in 330 ettari di ulivi del Salento.

Per la cerimonia simbolica immersa in uno scenario mozzafiato abbiamo studiato un allestimento floreale in totale rispetto del luogo: composizioni di eucalipto intrecciato con ulivo in cui campeggiavano fiori di camomilla e lavanda. Lo scenario che si è stagliato davanti agli occhi degli ospiti al loro ingresso ha lasciato tutti senza parole.

Julia e Nunzio si sono scambiati le loro promesse d’amore davanti ad amici e parenti ma alla presenza della più importante testimone, la figlia Aida di pochi mesi.

Tra i vari riti proposti gli sposi ne hanno scelto uno davvero particolare: il ring warming. Un rito di origine anglosassone che prevede “il riscaldamento degli anelli” che consiste nel far passare tra le mani di ogni ospite il quale nel momento in cui li ha in mano pronuncia in silenzio un augurio agli sposi. Al termine del passaggio Julia e Nunzio si sono scambiati gli anelli pregni del calore di tutti i partecipanti.

Il pranzo ha rappresentato una sfida: all’aperto sul prato. Avevamo un piano B ma abbiamo pregato tutti di non doverlo sfoderare. Due tavoli imperiali lunghissimi allestiti in stile pugliese, il sottopiatto intrecciato così come i runners sui quali campeggiavano composizioni di erbe aromatiche accolte da vasi di ceramica grottagliese del maestro Giuseppe Fasano.

Il colpo d’occhio lo potete ammirare nelle foto in galleria https://michelatombolini.it/gallery/

Una nota davvero carina è stato il fatto che tutti i bambini presenti ad un certo punto hanno buttato via le scarpe e si sono messi in libertà: le distese di prato immense della zona adiacente il luogo del pranzo sono stati le migliori baby sitter. I genitori hanno potuto godere di ogni singolo attimo dei festeggiamenti in assoluta libertà.

Alle 18:30 puntuali come orologi svizzeri gli sposi hanno tagliato la torta, il sole caldo del giorno aveva già lasciato il posto ad una luna pazzesca che campeggia nelle foto in tutta la sua bellezza.

Molto apprezzata (abbiamo dovuto riassortirla e spedirla in Svizzera una settimana dopo il matrimonio) è stata la bomboniera, un orcetto di olio del Frantoio Muraglia di Andria personalizzato in linea con tutto il design dell’evento.

Il destination wedding di Julia e Nunzio ha chiuso una stagione dei matrimoni pazzesca che difficilmente potremo dimenticare. E’ stato la ciliegina sulla torta, senza nemmeno una defezione e tutto grazie ad una squadra di fornitori assolutamente di livello ed un’organizzazione certosina.

Sogni anche tu un matrimonio dal sapore pugliese, immersi nel verde di una delle nostre pazzesche masserie?

 

Venue https://www.tenutamonacelli.com/

Foto e video https://www.cap71043.it/

Flower designers https://www.instagram.com/magazzinociro/

https://www.instagram.com/thetwinflorist/

Bridal dress and groom suite https://mariannacerimonia.com/

Music https://www.csoundeventi.com/

Il sogno d’ottobre di Giada e Antonio

I matrimoni d’autunno hanno un fascino tutto particolare in Puglia. La stagione estiva non ha ancora mollato del tutto la presa e le giornate hanno una luce ed un’atmosfera magica.

Giada ed Antonio si sono uniti in matrimonio il 3 ottobre e per loro abbiamo creato un design dai colori decisamente in linea con la stagione: il bordeaux, il verde eucalipto, rosa pesco, rosa cipria ed un tocco di gold hanno caratterizzato tutti i dettagli dell’allestimento.

Per questi due sposi avevamo una missione: riuscire ad allestire una Chiesa davvero grande senza snaturarla e senza che il progetto apparrisse “too much”.

Alle spalle dell’altare campeggiava un enorme dipinto con colori meravigliosi che alla fine siamo riusciti ad integrare bene nel contesto.

Per il pranzo Giada ed Antonio hanno scelto una location tipicamente pugliese: una masseria immersa nel verde che ha creato la cornice perfetta per questo matrimonio.

Il tempo metereologico, tranne una piccola parentesi all’uscita degli sposi in cui ha piovuto un pò, è stato dalla nostra parte permettendoci di allestire il momento del taglio torta all’aperto.

Gli sposi alla presenza di tutti gli ospiti hanno avuto il loro momento magico al cospetto di una torta nuziale sistemata su di un’altalena sospesa tra gli ulivi.

Seguendo il seguente link potete vedere tutti le altre immagini

https://michelatombolini.it/gallery/

 

Location @masseriabonelli

PH @fabiomastrovito

Flowers @thetwinflorist

Music @darkangel

Planning & Design @michelatombolini

Bridal Dress @mariannacerimonia.fragagnano